Riaperte le sale dei Primitivi con 14 nuove opere

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Dopo circa nove mesi, le sale numerate 2-7 sono state riaperte. Erano state chiuse per essere sottoposte a una serie di lavori, molto importanti perché riguardanti l’illuminazione – che ci permette di ammirare le opere al meglio – e la climatizzazione – fondamentale per la salute dei capolavori esposti. Le sale, ricavate dall’antico Teatro Mediceo, negli anni Cinquanta, dagli architetti Michelucci, Scarpa e Gardella, godono ora di sistemi di ultima generazione e di un’illuminazione che integra fonti naturali e artificiali. I lavori rientrano nell’ambito dei Nuovi Uffizi e, non solo ci restituiscono le sale rinnovate, ma ci donano anche l’arrivo di 14 opere provenienti da diversi depositi.

Le sale cosiddette dei Primitivi sono le prime del percorso della galleria, dove incontriamo le tre Maestà, di Cimabue, Giotto e Duccio, che, insieme al trittico dell’Incoronazione della Vergine di Lorenzo Monaco, erano state sistemate all’interno di appositi climabox. Ritornano invece visibili nella loro sede, tra le altre, le opere di Simone Martini, dei Lorenzetti e Gaddi, di Giovanni da Milano e Gentile da Fabriano. Una serie di capolavori che segnano l’inizio della grande arte italiana.

Le 14 nuove opere – tra le quali ricordiamo la Maestà e angeli del Maestro della Santa Cecilia, la Croce dipinta di Pacino di Bonaguida, un Redentore benedicente di Spinello Aretino e un trittico portatile con la Madonna in trono, Crocifissione e santi, opera della Bottega di Pacino di Buonaguida – sono distribuite nelle varie sale, secondo le scelte effettuate dal Direttore Antonio Natali e da Daniela Parenti, direttrice del Dipartimento pittura del Medioevo e primo Rinascimento della Galleria degli Uffizi.

Il primo corridoio ritorna così al suo splendore, anzi in versione rinnovata, per guidare i visitatori alla scoperta delle basi medievali dell’arte italiana. Un altro, importantissimo, passo verso il compimento dei Nuovi Uffizi è stato dunque realizzato!