Via della Ninna, storia di una strada

View of Ancient Florence by Fabio Borbottoni 1820 1902 (20)

La strada che separa Palazzo Vecchio dagli Uffizi ha un nome molto particolare: via della Ninna, che richiama proprio la ninna nanna che si canta ai bambini per aiutarli ad addormentarsi. Da cosa deriva un nome tanto originale per una strada così centrale?

Quando percorriamo la via, notiamo, sul muro del palazzo degli Uffizi, i resti della chiesa di San Pier Scheraggio, con le bellissime arcate della navata, distrutta per aprire la strada. La chiesa medievale infatti, venne in parte distrutta e in parte inglobata dal palazzo degli Uffizi.

Nella chiesa si trovava una Madonna col Bambino attribuita a Cimabue. Secondo la tradizione popolare, la figura della Vergine aveva un aspetto molto dolce, e sembrava cullare Gesù per farlo addormentare. Per questo motivo l’opera veniva chiamata “Madonna della ninna nanna”. Il ricordo del quadro rimase poi quando venne aperta la nuova via.

Un’altra tradizione afferma che nel quadro la Madonna era invece incoronata da due angeli. Il soprannome di “Madonna della Ninna” derivava dalla “Compagnia della Ninna”, uno dei gruppi allora attivi a Firenze, che finanziava l’allestimento dell’altare in cui si trovava l’opera. Prova a favore di questa versione, probabilmente meno poetica della prima, è che il quadro è tuttora esposto agli Uffizi, per cui osservabile da tutti. Rimane la possibilità che ci si riferisse a un’altra opera, andata perduta…

Come tante altre strade del centro storico di Firenze, via della Ninna non solo un nome molto originale, ma una storia a sua volta singolare che lo ha generato. In questo caso, la storia si intreccia con quella di San Pier Scheraggio, chiesa importante, in cui parlarono Dante e Boccaccio, sacrificata a una nuova società e un nuovo potere. Osservare le colonne e gli archi che “spuntano fuori” dagli Uffizi è sicuramente molto affascinante.