Paolo Uccello

Nascita: 1397  - Morte: 10 Dicembre, 1475    Collocazione: Sala del primo Rinascimento

Sala dei Lippi

Pittore italiano, nato a Firenze, Paolo Uccello fu rilevante nella storia dell'arte per il suo lavoro pioneristico nella prospettiva visuale. Giorgio Vasari (1511-1574) scrisse nelle sue Vite che Paolo Uccello era ossessionato da questo interesse per la prospettiva e che era capace di stare alzato tutta la notte nel suo studio, a provare ad afferrare l'esatto punto di fuga. Usava la prospettiva per creare una sensazione di profondità nei suoi dipinti e non, come i suoi contemporanei, per narrare storie diverse o successive. 

Uccello lavorava secondo la tradizione del tardo-gotico, enfatizzava i colori e le rappresentazioni fastose, piuttosto che secondo il realismo classicista di cui altri artisti furono pionieri. Possiamo ben definire il suo stile come idiosincratico, ed egli non lasciò una scuola o dei seguaci, anche se ebbe una certa influenza sull'arte e la critica letteraria del XX secolo. Si formò nel laboratorio dello scultore Lorenzo Ghiberti (1378-1455), dove iniziò l'amicizia lunga tutta la vita con Donatello (1386-1466). 

Il suo capolavoro, un tempo chiamato Battaglia di Sant'Egidio, ma ora noto come Battaglia di San Romano, del 1416, era un trittico, ora diviso tra la Galleria degli Uffizi, la National Gallery di Londra e il Louvre di Parigi. L'opera apparteneva a Lorenzo il Magnifico, della famiglia Medici (1449-1492). Raffigura una battaglia del 1432 tra Firenze e Siena, nella quale entrambe le parti si proclamarono vincitrici: al centro del pannello degli Uffizi vediamo il condottiero fiorentino Niccolò da Tolentino disarcionare il capo dei senesi. Agli Uffizi sono conservati anche la Natività e l'Annuncio ai pastori, del 1446, originariamente per l'ospedale di San Martino alla Scala. 

L'artista lavorò soprattutto intorno a Firenze, realizzò opere per la chiesa di Santa Trinita, Santa Maria Maggiore, la basilica di San Miniato, Santa Maria Novella e il duomo (basilica di Santa Maria del Fiore). Si spostò poi a Venezia, dove lavorò alla basilica di San Marco; ma anche alla cattedrale di Prato, a Bologna e successivamente a Padova e Urbino. Potrebbe anche essersi spostato al seguito di Donatello. I due erano così amici che Uccello chiamò suo figlio Donato. La sua ultima opera è la famosa Caccia notturna, del 1470. 

L'eredità di Uccello è legata soprattutto all'uso della prospettiva, che venne adottata da molti grandi artisti, compresi Leonardo da Vinci (1452 – 1519), Albrecht Dürer (1471 – 1529) e Piero della Francesca (1412 – 1492). L'artista insegnò a disegnare e a dipingere a sua figlia Antonia (1446-1491), ma non abbiamo nessuna documentazione del suo lavoro, sappiamo solo che divenne suora carmelitana. 

(Testo adattato da www.wikipedia.org, disponibile in GNU Free Documentation license.)

 

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