L’adorazione dei Magi di Botticelli: un’opera ricca di novità

L’adorazione dei Magi di Botticelli: un’opera ricca di novità
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Sandro Botticelli dipinse l’Adorazione dei Magi intorno al 1475: all’epoca era un giovane artista, protetto della famiglia Medici. L’opera – una tempera su tavola – originariamente si trovava nella chiesa di Santa Maria Novella, in particolare nella cappella della famiglia del Lama.

Chi commissionò l’opera? Il banchiere Gaspare di Zanobi del Lama, che face realizzare la cappella in Santa Maria Novella per espiare i propri peccati. All’epoca, infatti, il lavoro dei banchieri era considerato assimilabile al peccato di usura.

La famiglia Medici, che proteggeva sia il banchiere che il pittore, è rappresentata nell’opera. I tre Magi – che rappresentano le tre età dell’uomo – sono Cosimo il Vecchio e i suoi figli Pietro e Giovanni. Vediamo anche i figli di Piero, Lorenzo il Magnifico e Giuliano. Sono presenti anche altri personaggi, molto importanti per la Firenze medicea: Giovanni Pico della Mirandola, Agnolo Poliziano e Botticelli stesso, in un autoritratto, nel gruppo di persone sulla destra.

L’opera degli Uffizi ci mostra alcune caratteristiche stilistiche del Botticelli maturo: qui infatti, egli dimostra di aver raggiunto il tratto sciolto e vigoroso che lo caratterizza. Anche i personaggi, con la loro aria malinconica ma allo stesso tempo fiera, danno un tono di meditazione fiabesca che ritroviamo in opere più note.

Botticelli introduce anche alcune novità compositive, di cui faranno tesoro – tra gli altri – Leonardo da Vinci e Filippino Lippi, che realizzarono altri dipinti sul tema dell’Adorazione dei Magi, oggi conservati alla Galleria degli Uffizi.

Quali novità? L’Adorazione dei Magi era già un tema molto diffuso tra i pittori italiani. Botticelli introdusse la visione frontale della scena rappresentata. Al centro ci sono le figure sacre, che qui risultano in posizione rialzata rispetto agli altri. Ai due lati si trovano gli altri personaggi, disposti in maniera simmetrica.

Un’opera meno nota della Primavera e della Nascita di Venere, ma un capolavoro importante nella carriera di Botticelli e nella storia dell’arte italiana.