Fra Bartolomeo

Nascita: 28 Marzo, 1472  - Morte: 6 Ottobre, 1517    Collocazione: Sala di Michelangelo e dei fiorentini

Essendo un frate domenicano, Fra Bartolomeo, noto anche come Baccio della Porta, realizzò opere profondamente religiose, durante il Rinascimento. Nato in Toscana, Fra Bartolomeo studiò presso Cosimo Rosselli (1439-1507), un pittore fiorentino. Dopo l'apprendistato iniziò a collaborare con Mariotto Albertinelli (1474-1515), anch'egli pupillo di Rosselli. Nel 1490 i due giovani pittori aprirono uno studio insieme, a Firenze, e furono entrambi molto influenzati da Raffaello (1483-1520). 

Negli ultimi anni Novanta del Quattrocento, Bartolomeo divenne un seguace del movimento religioso guidato dal domenicano Girolamo Savonarola (1452-1498). Savonarola condannò gran parte dei principi e dell'arte del Rinascimento, e questo spinse Bartolomeo ad abbandonare la pittura per svariati anni. Tuttavia, in questo periodo realizzò comunque alcune opere, tra cui, nel 1498, il famoso ritratto del prete. Nel 1500, mentre stava lavorando al Giudizio universale per l'ospedale di Santa Maria Nuova, lasciò l'opera incompleta e si dedicò completamente alla vita domenicana. 

Riprese a dipingere nel 1504, guidando un laboratorio in monastero. Realizzò in questo periodo l'Apparizione della Vergine a san Bernardo, per la Badia fiorentina. Questa è una delle sue opere presenti agli Uffizi. Nella chiesa, l'opera si trovava tra quelle di artisti come Filippino Lippi (1457-1504) e, tra gli altri, dell'ultimo Bronzino (1503-1572). Dopo aver terminato quest'opera, Bartolomeo divenne amico di Raffaello e studiò con lui, che lo influenzò profondamente. 

Successivamente si spostò a Venezia, dove sviluppò ulteriormente il suo stile, influenzato dall'uso veneziano del colore. Mentre tornava verso Firenze, si incontrò con Mariotto Albertinelli a Lucca. Qui lavorò alla cattedrale, dipingendo la pala Madonna col Bambino tra i santi Stefano e Giovanni Battista. Lavorò poi alla Sala del Consiglio di Firenze e alla cattedrale di Besançon. Le sue opere di questo periodo, come il Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria, esemplificano la compostezza dello stile altorinascimentale. Egli fu inoltre uno dei primi artisti a posizionare le figure in drappeggi indefiniti e in movimento, invece che in costumi decorativi, tecnica legata all'influenza di Raffaello. 

Dal 1513 viaggiò a Roma, realizzando molte opere, tra cui i Santi Pietro e Paolo, ma tornò a Firenze e aprì una bottega in San Marco. Per un certo periodo fu un artista di punta a Firenze, insieme al contemporaneo Andrea del Sarto (1486-1530). L'ultima opera completata a Firenze fu l'affresco del Noli me tangere, ma lasciò anche una serie di disegni preparatori per altri lavori. La sua opera può evocare emozioni potenti, attraverso le ricche colorazioni alla veneziana, un uso forte delle sfumature, le pose armoniose e la riproduzione dei movimenti. 

 

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