Filippo Lippi

Nascita: 1406  - Morte: 26 Ottobre, 1469    Collocazione:

Sala dei Lippi

Rimasto orfano in giovane età, Filippo Lippi fu cresciuto da una zia e successivamente entrò a far parte dei frati carmelitani a Firenze. Tuttavia, come riporta Giorgio Vasari (1511-1574), Lippi era distratto dai suoi studi dalla passione per il disegno. Rimase qualche anno presso i frati, che gli permisero di assecondare il suo estro artistico. Nelle sue raffigurazioni religiose possiamo infatti notare come, pur nel rispetto dell'abito religioso, egli mostrasse il proprio lato umano. 

I suoi primi lavori come pittore documentati si trovano a Prato, dove realizzò degli affreschi di san Giovanni Battista e santo Stefano, per la cattedrale. Cosimo I de' Medici (1389-1464) fu un suo importante mecenate, così come il nipote Lorenzo de' Medici (1449-1492) lo fu del figlio di Lippi, Filippino (1457-1504), anche quest'ultimo artista molto apprezzato. Lippi seguì la formazione del figlio fino alla morte, e fu anche il maestro di Sandro Botticelli (1444-1510). 

Filippo Lippi realizzò numerosi affreschi e pale d'altare a Firenze, e successivamente a Spoleto, in Umbria. Era molto noto per le rappresentazioni di Madonne, molte delle quali attualmente si trovano agli Uffizi, come la Madonna col Bambino e due angeli, l'Incoronazione della Vergine (Incoronazione Maringhi) e la Madonna col Bambino e Santi (Pala del noviziato). Altre opere raffiguranti la Madonna si trovano in vari musei europei, come la Madonna col Bambino in trono e due angeli, la Madonna col Bambino e santi, la Madonna col Bambino, la Madonna del Ceppo, la Madonna nella foresta e altre opere intitolate Madonna col Bambino. Il suo ultimo lavoro, realizzato nella cattedrale di Spoleto è una serie di affreschi dal titolo Storie della Vergine, che include l'Annunciazione, il funerale, l'adorazione del Bambino e l'inconorazione della Vergine. 

Lasciata incompleta al momento della morte, la serie fu terminata dal figlio Filippino, e Lippi fu sepolto in una tomba nella cattedrale, commissionata da Lorenzo de' Medici. 

 

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