Scena di sacrificio, di Paulus Bor è la nuova grande opera degli Uffizi

P.Bor, Scena di sacrificio

Dal mese di giugno, la sala 54 – una delle nuove stanze blu – dedicata ai Pittori olandesi di Haarlem, Utrecht del XVII secolo, ha un nuovo ospite, l’olio su tela Scena di sacrificio, di Paulus Bor. Un nuovo arrivo legato alle ricerche dell’ex direttore degli Uffizi, Antonio Natali, che ha studiato e voluto la tela, e alla consueta generosità dell’associazione Amici degli Uffizi, che ne ha finanziato l’acquisto. 

Paulus Bor (1601-1669) fa così il suo ingresso agli Uffizi: si tratta di un pittore olandese del cosiddetto secolo d’oro, poco noto al pubblico anche per via della sua ridotta produzione, che conta poco più di trenta opere. Trascorse un periodo a Roma, dove conobbe l’arte antica ma soprattutto apprese la lezione di Caravaggio. Secondo i critici la sua produzione risente dell’influenza del maestro italiano, ma anche di Rembrandt. I suoi soggetti sono insoliti, fuori dalla comune produzione artistica dei suoi contemporanei. Il fatto che provenisse da una famiglia molto agiata, probabilmente, gli permetteva di dedicarsi alla sua arte non per le commissioni, ma il suo gusto personale.

Nella sala dedicata ai suoi contemporanei olandesi, la tela di Bor risalta per l’originalità. La Scena di sacrificio rappresenta una donna, avvolta in un manto ricoperto di fiori, che sta per sacrificare un uccello posto su un altare. Accanto a lei, un giovane a petto nudo – probabilmente un pastore –   soffia in una canna per alimentare il fuoco. La scena appare misteriosa, anche perché non è stato riconosciuto un riferimento letterario o artistico. La figura femminile dovrebbe rappresentare una maga, rappresentata in atteggiamento pacato e assorto, in linea con la solennità del rito che sta compiendo. 

Nel quadro, la costruzione spaziale risulta meno importante della distribuzione delle forme. Da notare anche il realismo di alcuni elementi, come il teschio di montone e il velo trasparente della donna. 

Un nuovo artista entra a far parte della collezione degli Uffizi, che continua ad arricchirsi. Il grande pubblico potrà finalmente ammirare un artista prezioso, anche se ancora poco noto.