Raffaello Sanzio, maestro dell’arte italiana dalla vita breve

Autoritratto Raffaello Snazio analisi

Raffaello Sanzio nacque a Urbino, nella regione delle Marche, nel 1483 e morì a Roma nel 1520, a soli 37 anni. Fu pittore e architetto, uno dei più grandi del Rinascimento italiano.

Figlio di Giovanni de’ Santi, pittore, Raffaello imparò probabilmente da lui i primi rudimenti di pittura. Tuttavia, il suo maestro più famoso è il Perugino (1448-1523), con cui rimase per circa quattro anni.

Raffaello trascorse un periodo a Firenze, dal 1504 al 1508. Il giovane artista arrivò in città attirato dal fertile clima artistico e culturale. In breve tempo, ricevette numerose commissioni da privati e conobbe numerosi artisti importanti.

Al periodo fiorentino risalgono importanti opere, come la serie delle Madonne. Fa parte di questa serie la meravigliosa Madonna del Cardellino, conservata alla Galleria degli Uffizi. L’opera, molto famosa, è tornata al museo nel 2008, dopo un importante restauro durato diversi anni.

A Firenze, Raffaello realizzò molti ritratti, in parte conservati alla Galleria degli Uffizi, in parte alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti. Agli Uffizi si può ammirare anche un noto autoritratto dell’artista, del 1506. In queste opere, Raffaello non solo riproduce numerosi dettagli naturalistici, ma coglie l’interiorità e rappresenta il carattere dei soggetti ritratti.

Nel 1509, Raffaello fu chiamato a Roma da papa Giulio II, per il quale realizzò alcuni dei suoi più noti capolavori, come gli affreschi delle Stanze, in Vaticano. A Roma, Raffaello morì, a soli 37 anni. Ancora oggi riposa nel Pantheon.

Nei Nuovi Uffizi, a Raffaello è stata dedicata una delle Sale rosse, la 66.