Giorgio Vasari, il papà degli Uffizi

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Il nome e la vita di Giorgio Vasari (1511 – 1574) sono strettamente intrecciate con le vicende degli Uffizi. L’artista toscano, infatti, progettò e realizzò il palazzo degli Uffizi, che fu terminato dopo la sua morte.

L’artista toscano, nato ad Arezzo, è anche l’autore del Corridoio Vasariano, che unisce Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, e prende nome proprio dal suo autore.

Vasari iniziò il suo percorso artistico a Firenze, presso la bottega di Andrea del Sarto. In seguito, lavorò a Roma, per il cardinale Ippolito de’ Medici. L’arte di Vasari aprì alla stagione del Manierismo, che seguiva il periodo del Rinascimento.

Nel 1550, esce la prima edizione di una delle sue opere più famose: le Vite, una raccolta di biografie di architetti, pittori e scultori italiani. Ancora oggi, anche se sappiamo che molte informazioni non sono vere, le Vite sono lette e apprezzate. In molti casi sono l’unica fonte sulla vita di alcuni artisti e la storia di varie opere.

A metà degli anni Cinquanta del XVI secolo, iniziò il grande periodo fiorentino: Vasari si trasferì in città e lavorò per il duca Cosimo de’ Medici. Per Cosimo, Vasari lavorò a Palazzo Vecchio: fece degli interventi di ristrutturazione e si occupò degli affreschi nel Salone dei Cinquecento.

Iniziò i lavori per il palazzo degli Uffizi, originariamente destinato a ospitare gli uffici amministrativi e giudiziari della città. Nel 1565, iniziano i lavori per il Corridoio: Cosimo aveva comprato una nuova residenza, Palazzo Pitti, sull’altra riva dell’Arno, e chiese all’artista e architetto di realizzare un passaggio privato per la famiglia del duca.

Nello stesso periodo, Vasari inaugurò l’Accademia dell’Arte del Disegno, che ebbe un ruolo molto importante per l’arte fiorentina.

Vasari continuò a lavorare anche a Roma, per i papi, ottenendo importanti incarichi. Contemporaneamente, accresceva il contenuto delle Vite.

Morì a Firenze il 27 giugno 1574.