Gherardo delle Notti - Quadri bizzarrissimi e cene allegre

8 febbraio 2015 - 24 maggio 2015
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Gerrit van Honthorst, noto in Italia come Gherardo delle Notti è il protagonista della prima grande mostra del 2015 della Galleria degli Uffizi. Un’occasione da non perdere per ammirare le opere di questo caravaggista di Utrecht, il cui soprannome è legato alla sua maestria nel rappresentare scene illuminate da candele, e dunque dai forti contrasti tra luce e ombre.

Nato in Olanda, van Honthorst trascorse un decennio in Italia, nella prima parte del XVII secolo, facendo parte del circolo di artisti olandesi a Roma. Qui egli venne a contatto con l’arte di Michelangelo Merisi da Caravaggio, che lo influenzò in maniera determinante, tanto da far ritenere il suo periodo italiano come il più fecondo e ricco dal punto di vista artistico. Le sue opere ebbero presto successo tanto da figurare in varie chiese della capitale e altre importanti città italiane. 

Al ritorno in patria, Gherardo fu un esponente del caravaggismo di Utrecht, corrente caratterizzata dall’uso del forte chiaroscuro, dal realismo della rappresentazione e dal taglio dei dipinti, finalizzato a porre in primo piano le immagini. Gherardo ebbe molto successo in patria, e si concentrò sulle scene di taverna, spesso rappresentate alla luce di una sola candela. 

Durante il periodo italiano, uno dei suoi committenti fu il granduca di Toscana Cosimo II: per questo motivo la Galleria degli Uffizi possiede alcuni dipinti di Gherardo, uno dei quali – l’Adorazione dei pastori – è diventato simbolo dell’arte ferita dalla bomba di via dei Georgofili: gravemente danneggiato, esso è tuttora esposto, a rappresentare anche la reazione all’attentato, e a una stagione difficile per l’Italia. 

Inaugurata l’8 febbraio, la prima mostra monografica dedicata a Gherardo sarà visitabile fino all’8 maggio. Per l’occasione vengono esposte le tele già agli Uffizi, altre provenienti da Roma, Genova, Amsterdam, Londra, Oxford, Berlino, Monaco, San Pietroburgo, Cleveland, Los Angeles e Minneapolis. 

Sono presenti anche opere di altri artisti, a dimostrare come Gherardo fosse inserito nell’ambiente artistico a lui contemporaneo e l’influenza che egli stesso esercitò sulla pittura a lume di notte. Dalla Galleria Palatina, invece, arriva il Cavadenti di Caravaggio, opera che ha fortemente ispirato van Honthorst, tanto da far ipotizzare un suo passaggio da Firenze.

La mostra è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria degli Uffizi, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. A cura di Gianni Papi, oltre che la mostra, anche il catalogo, edito da Giunti.