Domenikos Theotokopulos

Soprannominato: El Greco    Nascita: 1541  - Morte: 7 Aprile, 1614    Collocazione: Sala del Barocci e della Controriforma toscana

Chiamato El Greco (il Greco), Theotokópoulos realizzò capolavori considerati geniali. A questa definizione però si è spesso associata l'ipotesi che egli vivesse tra genio e follia, come spesso accade con i geni. Al di là dei pettegolezzi storici, El Greco fu un precursore del Rinascimento spagnolo, anche se nacque a Creta e lavorò anche a Venezia e a Roma.

L'espressività della sua opera è dovuta a uno stile che fa da ponte tra l'antica tradizione bizantina e un'astratta anticipazione del movimento cubista, di circa quattro secoli successivo. Artista ribelle, El Greco fu spesso in disaccordo con i suoi committenti e con i critici del tempo, essendo un artista spontaneo, che non intendeva compiacere nessuno con la propria arte. Di un suo committente, disse egli stesso che "Così come il pagamento è inferiore al valore del mio sublime lavoro, il mio nome verrà ricordato come quello di uno dei più grandi geni della pittura spagnola." (Getty Museum).

Non è facile classificare il suo stile, che mescola il Manierismo italiano con i veneziani del Rinascimento, ed è influenzato dalla sua origine cretese e dalla tradizione bizantina. I suoi punti di riferimento più importanti tra i veneziani sono Tiziano (1485-1576) e Tintoretto (1518-1594), per l'uso vivace del colore e le figure espressive. Dopo aver vissuto a Venezia si spostò a Roma, dove tentò di catturare il genio del Titano, Michelangelo (1475-1564) e l'influenza di Raffaello (1483-1520), ma con le sue caratteristiche peculiari. Già all'inizio della carriera iniziò ad avere scontri causati dal suo essere un artista ribelle, che voleva sviluppare una strada chiamata a volte Antinaturalismo.

Qualcosa cambiò quando si spostò a Madrid e a Toledo, in Spagna, e ottenne un'accoglienza migliore come artista innovativo. Tuttavia, le sue figure allungate e le sue composizioni non strutturate, lontante dalle aspettative convenzionali del tempo, causarono nei critici più confusione che elogi. La sua eredità non sarà apprezzata se non due secoli dopo, durante il Romanticismo e successivamente all'inizio del XX secolo, dai pittori cubisti Paul Cézanne (1839-1906) e Pablo Picasso (1881-1973). Il suo capolavoro è considerato L'apertura del quinto sigillo dell'Apocalisse, che ebbe un'influenza decisiva sulle figure de Les Demoiselles d'Avignon, il capolavoro di Picasso del 1907.

Nel corso del tempo l'influenza del Greco va oltre Picasso, nella pittura moderna così come nei poeti e nei musicisti. Durante la sua vita, tra il 1565 e il 1614, l'artista realizzò numerosi dipinti, ma lavorò anche come scultore e architetto. I suoi lavori più noti sono La spoliazione di Cristo, del 1579, L'assunzione della Vergine del 1579, La sepoltura del conte di Orgaz, del 1588, la Veduta di Toledo del 1600 e L'apertura del quinto sigillo dell'Apocalisse, del 1608. Eseguì numerosi dipinti su san Giovanni, tra cui I santi Giovanni Evangelista e Francesco, esposto alla Galleria degli Uffizi.

 

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