Bartolomeo Vivarini

Nascita: 1432  - Morte: 1499    Collocazione: Sala del Giambellino e di Giorgione

Vivarini era un nome molto conosciuto a Venezia nel XV secolo, dato che Antonio Vivarini e suo fratello Bartolomeo, come anche Alvise, figlio di Bartolomeo, erano pittori molto affermati. Bartolomeo è noto per aver formato il nipote Alvise, che divenne un pittore veneziano di punta, insieme a Giovanni e Gentile Bellini, di un'altra famiglia di pittori.

Bartolomeo è ricordato per aver imparato la pittura a olio con Antonello da Messina (1430-1479), il primo veneziano a lavorare a olio nel 1473. Pare che si formò sotto il fratello Antonio, e che successivamente lavorò con lui. Lo stile unico di Bartolomeo emerse nell'influenza che ebbe tra i pittori padovani, in artisti come Francesco Squarcione (1397-1468). Nell'opera di Bartolomeo ci fu un punto di svolta, dopo che conobbe l'opera di Andrea Mantegna (1431-1506). Interessante notare che Mantegna era genero di Jacopo Bellini, padre di Giovanni, all'interno della piccola comunità del Rinascimento italiano.

Le opere di Bartolomeo in cui si nota l'influenza di Mantegna sono una pala d'altare, realizzata nel 1464 all'Accademia di Venezia, e un'altra pala, sempre a Venezia, eseguita tra il 1473 e il 1477. Continuò a lavorare anche nella tarda età e i suoi ultimi lavori documentati risalgono al 1491, in Lombardia. Il nome Vivarini, da Vivarino, significa cardellino, come spesso si firmò Bartolomeo.

La sua opera esposta agli Uffizi è il San Ludovico di Tolosa, del 1467. La sua ben ampia collezione è ora esposta alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, alla Pinacoteca nazionale di Bologna, al Rijksmuseum, al Getty Museum, al Harvard University Art Museums, alla Honolulu Academy of Arts, al Louvre, al Boston Museum of Fine Arts, alla National Gallery of Art di Washington D.C., alla National Gallery di Londra, al New Orleans Museum of Art e al Philadelphia Museum of Art.

 

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